Altitudine | 619m.s.l.m. |
Categoria | Chiese |
Comune | Civate |
POSIZIONE
L'abbazia di San Pietro al Monte si trova a 619 metri di quota, nella valle dell'Oro, su un pianoro in posizione panoramica nel territorio di Civate.
COME ARRIVARE
L'abbazia si raggiunge solo a piedi, con una camminata di meno di un'ora in mezzo ai boschi partendo dalla frazione Pozzo, lungo la mulattiera che poi prosegue per la vetta del Monte Cornizzolo.
STORIA
Alla costruzione di questo luogo è legata una leggenda relativa all'ultimo re longobardo, Desiderio. Stando alle cronache fu lui a voler costruire qui un cenobio nell'anno 772, come ringraziamento per la guarigione del figlio Adelchi, malato a un occhio. Il ragazzo riacquistò la vista grazie alle acque della fonte che scorrono oggi ancora vicine alla chiesa. Di certo in epoca tardo antica qualcosa di importante ci fu in questo luogo, come testimoniato dalle murature e dalle colonne datate tra VI e VIII secolo.
Il documento più antico che ci parla di San Pietro al Monte è comunque del IX secolo e ci narra di trentacinque monaci benedettini presenti qui insieme all'abate Leutgario. Arnolfo, vescovo di Milano, passò qui gli ultimi anni della sua vita e qui volle essere seppellito nel 1097. Seguirono a questo episodio importanti lavori di trasformazione dell'edificio, ampliato e ruotato anche nell'asse est-ovest. La decorazione fu finemente impreziosita. Quando i monaci si schierarono con l'imperatore Barbarossa il monastero fu danneggiato dai milanesi e la comunità benedettina si trasferì a valle, lasciando questo luogo più a movimenti di eremitaggio. Dal XVI tornò a vivere con i monaci olivetani, poi scacciati anche loro durante la Repubblica Cisalpina.
CARATTERISTICHE
L'accesso avviene per mezzo di una scalinata che conduce in un ampio atrio, di forma semiciroclare. Del precedente edificio del IX secolo rimane un vano sotterraneo, una sorta di cripta posto centralmente sotto alla navata. La navata della chiesa è unica, con due absidi contrapposte ai lati. Quella a est è semicircolare, su due ordini, quella a ovest è più stretta. Prima del corpo centrale della chiesa oltrepassiamo un corridoio centrale con absidi. Colonne e capitelli floreali imprezioscono e incorniciano gli affreschi.
Nell'impianto pittorico della chiesa risalta in particolare la "Vittoria sul drago dell'Apocalisse" presente sulla contrafacciata. Dai colori molto vivaci, si riferisce al libro dell'Apocalisse. Un drago rosso a sette teste, simbolo del male, cerca di nutrirsi di un bambino appena nato, tratto in salvo e portato a Cristo mentre il drago viene colpito dalle lance di San Michele e degli angeli. Un messaggio di speranza anche anomalo, se pensiamo che nella maggioranza delle controfacciate veniva dipinto il Giudizio Universale.
Impossibile non notare anche il ciborio posizionato sopra l'altare. In stucco, del XII secolo, è un capolavoro medievale con colonne corinzie possenti, altorilievi con episodi della vita di Gesù e cupola e pennacchi finementi dipinti anch'essi. Il parapetto sul lato destro conduce alla cripta, decorata con rilievi in stucco e con affreschi collocabili alla fine del XI secolo, come quello che ritrae le "Vergini sagge".
Del complesso fa parte anche l'Oratorio di San Benedetto, posto di fronte allo scalone, della fine del XI secolo e legato un tempo alla celebrazione dei riti funebri.