Il museo "La Ca` di Radio vecc" di Bellano


Data 27-08-2018
Categoria Cultura
Fonte Enrico Baroncelli (www.redbaron.info)

Il museo "La Ca` di Radio vecc" di Bellano Sono pochi purtroppo a saperlo, ma dentro i vicoli di Bellano si nasconde un Museo che farebbe felice qualsiasi città italiana, "La Ca` di Radio vecc", in via Achille 7.
Un Museo nato dalla passione e dalla raccolta di due bellanesi puri, GianPaolo Panatti (classe 1938) e sua moglie Rina .
Panatti da giovane ha studiato elettronica in un Istituto tecnico di Milano, poi ha lavorato dieci anni alla Philips prima di decidere di mettersi in proprio.
A Bellano aveva un negozio-officina ( probabilmente lo stesso dove adesso risiede il Museo, in cui riparava televisori, radio, apparecchi elettronici di ogni genere.
La passione per l`elettronica, e la voglia di raccogliere tutto ciò che trovasse di significativo, gli era però nata subito: spesso invece di farsi pagare per qualche lavoro di riparazione chiedeva in cambio una vecchia radio, o un altro apparecchio, che aveva notato nella casa del cliente.
Molti sono poi i viaggi presso antiquari, o soffitte varie, che gli costavano anche parecchio denaro: "invece di portarmi al mare - fa finta di lamentarsi la moglie Rina, sempre pronta però a illustrare con entusiasmo ai visitatori i pezzi pregiati del Museo - comprava radio o altri apparecchi che ci costavano un occhio della testa !".
"Alcuni di questi, come l` altoparlante detto Il Marziano, costavano per l`epoca quasi come una casa".
Il risultato però è davvero strepitoso, e speriamo davvero che non vada mai perso anche in futuro. Le due salette stipate di "elettronica d`antan" contengono la prima Radio di Marconi (anno 1922), la Radiola RCA 3 sempre del 1922 ( da ascoltarsi con cuffia dell`epoca) , poi successivamente la CGE Audiola X1 del 1933.
Molte le radio dell`epoca fascista (il Fascismo utilizzava molto l`EIAR, antenata della RAI, come strumento di propaganda), come la "Radio Rurale", che doveva essere presente in ogni Municipio, per trasmettere anche nei paesi più remoti d`Italia i discorsi di Mussolini, Radio Balilla e altro ancora.
Non mancano però le radio "politicamente" opposte, come le radio americane sempre degli anni Trenta, in pregiato legno di noce o di mogano, da cui si poteva ascoltare la BBC ed altro (notevole la Radio Marconi, italiana, del 1939).
Fino alle più recenti del modernariato ( anni `60 e `70), sponsorizzate dalla Coca Cola o da marche di sigarette (Radio Camel).
E` presente persino una vetrina di radiotrasmettitori usati dai soldati tedeschi nella II Guerra Mondiale.
L`interesse di Panatti però si è esteso anche ai grammofoni (sono presenti addirittura grammofoni della fine Ottocento, come il Dictaphone, con i cilindri al posto dei dischi di vinile, che verranno successivamente), dei radio registratori (Castelli fondatore della Magnetofoni Castelli e dell`indimenticabile "Geloso" era anche lui nato a Bellano), e in un angolo del Museo anche i primissimi televisori (addirittura il primo televisore sperimentale a cinescopio rotondo del 1949 !) .
Un Museo davvero inestimabile "Molti visitatori, inglesi o cinesi o giapponesi, ci hanno chiesto di comprare dei pezzi magari per portarli a casa loro o nei Musei delle loro citta`, ma noi abbiamo risposto che non vendiamo niente !" dice ancora la signora Rina.
Sarebbe però auspicabile un maggior interesse degli Enti pubblici ( Provincia , Comune o altro) per aiutare un patrimonio che, pur nato dall`iniziativa privata, è davvero di grande valore culturale!

Enrico Baroncelli






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